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Con grande piacere il CSE presenta il libro del socio PAOLO ZAPPAROLI: L’uva d’oro – passeggiate metafisiche d’un flâneur romano-ferrarese.

Ecco due righe che l’autore ha scritto per i nostri soci:

Nel libro, tra i vari argomenti trattati, vi è anche una piccola parte dedicata al rapporto tra Ferrara ed il gioco degli Scacchi, indagato dal punto di vista storico (con una breve ma appassionata menzione del nostro Circolo), ed alcune mie considerazioni filosofiche su alcune delle molteplici implicazioni metaforiche ed allegoriche che tale meraviglioso gioco è capace di evocare e suggerire. Il libro è in vendita presso la libreria Feltrinelli di Via Garibaldi, oppure presso la ‘storica’ “Cartoleria Sociale” di Piazza della Repubblica. Buona lettura e mille grazie per l’attenzione. ‘Insieme si vince’.

Ogni istante partecipa di un attimo di eternità, direbbe il filosofo. Ed è con questo spirito che l’autore ci accompagna in sette ‘passeggiate metafisiche’ alla scoperta della Città dalle cento meraviglie, nome dato dal pittore Filippo de Pisis alla città di Ferrara.

Ogni luogo descritto diviene occasione e pretesto per stimolanti dissertazioni filosofiche e metafisiche spesso condite da una sottile vena ironica e paradossale. Su tutto, sembra aleggiare in sottofondo lo spirito di Nietzsche, o a tratti quello di Schopenhauer, ma anche di due ‘numi tutelari’ prediletti dall’autore: i pittori Giorgio de Chirico e Filippo de Pisis, anch’essi grandi conoscitori della Città di Ferrara.

Si parla principalmente di Ferrara e del carattere dei ferraresi, ma dal particolare si passa poi a temi e conclusioni di carattere più universale e generale, su cui ognuno di noi (anche se non ferrarese) si potrà agevolmente confrontare e misurare.

In questo cammino dal sapore ‘iniziatico’, volto a scoprire la vera essenza di questa magnifica città, il lettore farà poi la conoscenza di misteriosi e bizzarri personaggi locali, ciascuno capace a suo modo di illuminare un tratto del cammino percorso.

Dal cameriere che evoca un personaggio di Gogol, all’erborista eccentrico; dal significato metafisico dei portici di Piazza Ariostea, all’arte della podomanzia; dal sentimento del sublime suscitato da una visita al Parco Bassani, allo Zabov; dalla Delizia di Belriguardo ai cortili di Via Montebello; dal gioco delle bocce, alla musica di Schubert; dalla Spal, al gioco degli scacchi o all’arte del fumare la pipa.

Nulla sfugge al curioso occhio e fiuto dell’autore, che, nelle vesti di un contemporaneo flâneur, trasfigura la realtà contingente per svelarne l’essenza archetipica sottostante. Tutto concorre minuziosamente a comporre un variegato ‘mosaico sapienzale’, di cui ogni passeggiata non costituisce che un piccolo ma prezioso tassello.

Non una semplice guida turistica della città dunque, ma un resoconto emozionale di un flusso di coscienza dal forte sapore esoterico: uno stimolo a saper cogliere ‘ciò che gli occhi non vedono’ mantenendo al contempo i nostri cinque sensi sempre ben all’erta ed aperti all’energia dell’universo.

Alla fine di questo lungo ‘percorso iniziatico’, se ben si saranno meditate queste pagine, si sarà allora pronti per cogliere ed assaporare il dolce e tanto agognato nettare dell’Uva d’Oro.

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